Molti di noi, alle prese con la scelta di un così prezioso complemento, si chiedono quali siano i simboli dei tappeti orientali. Le raffigurazioni sono davvero numerose, ma spesso spiccano nei già citati tappeti caucasici dei motivi legati al mondo zoomofo.
Gli animali, così come quasi tutte le immagini sui tappeti, non hanno naturalmente un mero scopo figurativo, ma racchiudono significati importanti legati alla cultura e alla tradizione dei popoli di origine. Ecco una breve carrellata degli animali cui è attribuito un maggiore potere simbolico:
Aquila: questo uccello è probabilmente la figura zoomorfa più raffigurata nei tappeti caucasici, essendo riconosciuto come “re degli uccelli” per il suo predominio dell’aria: rappresenta quindi la potenza cosmica e per tale ragione è divenuto uccello protettivo dei sovrani.
Per la sua capacità di elevarsi in volo,
l’aquila allegoricamente si ritiene capace di alimentarsi di un fuoco superiore, quello del sole. È infatti considerata un uccello solare, per la sua capacità di sfidare il Sole guardandolo senza bruciarsi e assimilando la potenza dai suoi raggi.
Viene spesso ritratto nella forma bicefala, in quanto gli esseri a più teste venivano ritenuti, nella tradizione popolare, capaci di emanare un incantesimo di protezione più forte.
In alcuni esemplari di tappeti, questo rapace è raffigurato con una piccola cavità tra le teste che rappresenterebbe “la porta metafisica del sole o del cielo scavata nel mezzo del corpo” (Cammann, Ancient Symbols in Modern Afghanistan, in “Ars Orientalis”, Vol. 2, Michigan 1957 pag. 12).
Gallo: strettamente legato al Sole, di cui annuncia il sorgere, il gallo è il simbolo della rinascita ed è un alleato delle forze benefiche e protettrici. Svolge la funzione di sorveglianza scacciando gli spiriti del male.
Nella tradizione preistorica del vicino Luristan, esso veniva rappresentato sulle spalle degli dei Sraosha e della dea della fertilità Ashi.
Nei tappeti caucasici è spesso riconoscibile dalla cresta e dal pennacchio oltre che dal piumaggio evidente e dalla coda falcata. In alcuni esemplari lo si individua inserito in un cerchio di perle o recante, nel becco, una collana di perle. In altri, il suo capo viene circondato da una sorta di aureola e viene posto sulla sommità dell’albero della vita.
Pavone: questo uccello è sempre stato oggetto di venerazione da parte delle popolazioni caucasiche pagane grazie alla particolarità del suo piumaggio.
Le macchie caudali, simili ad occhi, lo renderebbero adatto a difendersi dallo sguardo malefico, elevandolo a simbolo di immortalità e resurrezione; i suoi sgargianti poi colori ricordano il potere luminoso del sole.
Anche per la religione musulmana insediatasi nell’area caucasica, il pavone era considerato animale puro ed importante: “secondo interpretazioni teofisiche, prima della creazione del mondo, Maometto era una sostanza luminosa a forma di pavone ed il pavone stava posato sull’albero della certezza. Da questa sostanza è stato creato il mondo”. (Wensinck, Trees and birds as Cosmological Symbols in Western Asia, Amsterdam, 1921, pag. 38).
Drago-pavone: denominato nella tradizione caucasica Paskundi, questo animale mitico abita nel regno dei morti. Ricalca la tradizione del favoloso Simorgh, di tradizione persiana, il quale come la fenice, sarebbe capace di risorgere dalle proprie ceneri.
Secondo la leggenda il perfido drago-serpente Gvelesapi rapì il figlio di Paskundi per cibarsene.Solo l’intervento di un giovane coraggioso e l’uccisione del mostro, evitarono il peggio.
In segno di gratitudine il Drago-pavone curò la gamba ferita dell’eroe accarezzandolo con la propria ala guaritrice e lo elevò verso il regno della luce.
Leone: questo animale, così come gli altri animali feroci,simboleggiavano la vittoria ed il potere . La raffigurazione di essi sui tappeti aveva la funzione di allontanare i malefici e le disgrazie.
Ariete: presentano la duplice caratteristica di richiamare le origini pastorali di tanti popoli dell’area caucasica, ma venivano anche ritenuti carichi di grande magia positiva. Venivano associavi al fenomeno della pioggia, evento spesso auspicato dai pastori della regione.
La loro raffigurazione integrale sui tappeti è piuttosto rara, più comune è la presenza di questo animale tramite parti di esso: in particolare compaiono gli apparati ritenuti più sacri ovvero le corna, spesso in un motivo ad “S” dall’alto valore simbolico.
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